Il post
Il terrorista Sofri viene ricordato per la sola impresa compiuta nella sua vita: essere il mandante dell'omicidio di un commissario di polizia.
Tuttavia, in Italia i terroristi vengono premiati, e quindi, invece di essere condannato all'ergastolo, Sofri è stato condannato a soli 22 anni di reclusione. Non si capisce da dove sia spuntato questo sconto di ben 10 anni, considerando che non solo Sofri non si è mai pentito, ma si è perfino dichiarato con fierezza "responsabile morale dell'omicidio", alla faccia di chi è morto.
Ma Sofri ha davvero scontato i 22 anni di carcere a cui era stato condannato in Cassazione? Come spesso avviene in Italia, la risposta è no. Oltre a essere uscito di galera con molti anni di anticipo "per motivi di salute", ha pure usufruito dell'indulto concesso dal governo Prodi: tipico esempio di come premiare gli assassini.
Arrivato ormai agli anni 2000, e non sapendo più come passare il tempo — gli anni di piombo sono finiti da un pezzo, e ammazzare poliziotti non va più di moda — Sofri se ne esce con una nuova trovata, più adatta all'epoca digitale: acchiappare click diffondendo fake news su Internet, in modo da raccattare due spicci tramite la pubblicità. Decide quindi di creare un blog commerciale denominato "Il post", da far gestire al figlio disoccupato e con qualche deficit intellettivo.
Vediamo qual è il significato (negato da Sofri) de "il post" secondo tutti i principali dizionari della lingua italiana presenti su Internet:
Treccani: post (s. ingl., usato in ital. al masch.) "nel linguaggio di Internet, messaggio (un articolo vero e proprio o un breve intervento), lasciato dai frequentatori di blog, forum o altri spazî di discussione, in risposta a una domanda, a commento di un determinato argomento, ecc."
Devoto-Oli: post (s.m., invar., inform.) "messaggio inviato a un blog o a un gruppo di discussione in Internet"
De Mauro: post (s.m., inv., inform.): "messaggio di posta elettronica, spec. inviato a più utenti; messaggio inviato a un newsgroup"
Gabrielli: post (s.m., inv., inform.): "messaggio testuale inviato a un social network come contributo personale"
Lo stesso significato viene riportato dai dizionari della lingua inglese Oxford, Cambridge, Merriam-Webster.
Pertanto, secondo tutti i dizionari, il post è un messaggio inviato a un blog o a un gruppo di discussione. Se ne deduce che il sito "Il post" sia un blog o un gruppo di discussione.
Ma l'ignorante Sofri dice di saperne di più di tutti i dizionari del mondo, e se ne esce con una fesseria delle sue: "Il post non è un blog né un gruppo di discussione, è un giornale". Peccato solo che questo fantomatico "giornale" non sia mai stato distribuito in nessuna edicola, bensì è presente solo su Internet in forma di blog. È a tutti gli effetti un blog anche dal punto di vista tecnico, perché usa gli stessi CMS dei blog. E se non fosse un blog, perché lo hai chiamato "il post", espressione che tutti i dizionari del mondo attribuiscono ai blog? Per esempio, avresti potuto chiamarlo "articolo di giornale". Gli hai dato il nome di un blog, ma poi dici che non è un blog: sei ridicolo. In realtà, Il post è semplicemente un blog per quei disoccupati che non riescono a lavorare in una vera redazione di giornale. È un miscuglio di notiziole con titoli clickbait per attirare i cretini come te e guadagnare dai click sui banner pubblicitari.
Oltretutto il tuo blog ripete le fake news della finta giornalista Selvaggia Lucarelli, pluri-condannata per diffamazione. Non ti vergogni? Cialtrone, sei solo un avanzo di galera che non ha scontato per intero la sua pena: tornatene in carcere. Lo stesso invito vale per la tua compagnetta di merende Lucarelli.
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